San Rocco 19 agosto 2013

Nato a Tours, in Francia, nel 1799, proveniente da una famiglia borghese, Honorè studiò giurisprudenza e iniziò a lavorare presso uno studio notarile.
A vent’anni cominciò la carriera di scrittore, ma le sue prime opere, una tragedia e un romanzo, ebbero scarso successo.
Dopo dieci anni di difficoltà economiche, durante i quali si assicurò la sopravvivenza lavorando come giornalista e tipografo, e pubblicando modeste opere narrative, nel 1829 il romanzo storico Gli Sciuani ebbe successo e gli permise di dedicarsi definitivamente all’attività di romanziere.
Fu scrittore molto prolifico.
Dal 1829 al 1834 scrisse numerosi romanzi, tra cui Il medico di campagna, Eugenia Grandet e Papà Goriot, testi nei quali è costante l’interesse per la condizione degli uomini nella società.
Fu così che ebbe l’idea di riunire i suoi romanzi in un’unica opera, la Commedia Umana, nella quale ogni storia aveva una sua autonomia e completezza ma alcuni personaggi erano ricorrenti.
L’unità era assicurata dal senso dell’opera: uno straordinario quadro della società contemporanea in bilico tra l’ “antico regime” e il capitalismo borghese; una acutissima rappresentazione del costume e delle contraddizioni della realtà, per la quale Balzac è considerato il capostipite del romanzo “sociale”.
In questi stessi anni lo scrittore iniziò una relazione amorosa con la contessa polacca Eva Hanska, che sposò solo nel 1850, dopo anni difficili anche per alcuni dissesti economici che dissiparono il suo patrimonio di romanziere di successo.
Negli ultimi anni di vita, Balzac ridusse il ritmo della sua produzione letteraria e non riuscì più a raggiungere il livello qualitativo delle opere maggiori.
Morì a Parigi lo stesso anno delle nozze.
A domani
LL
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Pubblicato da libroarbitrio
Lié Larousse nasce in un circo itinerante, tra stoffe di taffetà ruvida, seta in baco e carta straccia.
Non sa che giorno fosse, né l'anno, né la direzione che prese il treno, spinto sulle rotaie forse dal canto stridulo di ogni palpitante sterzata o forse dalle urla del parto di un'ipotetica madre immaginata sotto ogni forma. Quel che è certo, è che, quell'ammasso di ferro, legna e carne in transito era vivo, colmo di saltimbanchi, clown, povere bestie , lustrini e paillette. Lié - faceva caldo, quello, si me lo ricordo, ma , fuori di qui , cara, un freddo, quello anche mi ricordo, e poi non insistere con me chiedi a Mr Freak ti saprà dire di più . Mr Freak alto tre metri la spostava di lato col bastone argenteo mal fermo, appena la vedeva sbucare dal nulla - fsthgrfth – farfugliava in un linguaggio incomprensibile. Lei continuò a chiedere. Chiese a tutti, ai giocolieri con le clave, al mangia fuoco con la tutina gialla aderente, alla signorina Edena la donna più bella dell'universo con tre capezzoli, al triste Robert col trucco sempre sciolto e il diario nascosto che solo lei sapeva dove trovare. Nebbia . Ombre. Nulla. Ogni risposta era una chiusura di porte senza maniglie, inerme ad ogni ingresso riappariva lui, fermo ad attenderla sul ciglio , sempre, l'incomprensibile Mr Freak.
Così oggi, ad un età inconsapevole, con i capelli spagliati di un colore incolore, mi presento a voi, mi chiamo Lié Larousse, racconto storie di vita vissuta dagli altri, studio del mondo com'era, qui dietro le quinte di un palcoscenico fluttuante, attraverso i miei occhi vi farò vedere l'idillio della vita degli esseri quali siamo dove conduce, col mio unico ricordo. Vero. Solo mio, che d'improvviso di giorno o in sogno mi appare, col profumo caldo di neve silenziosa .
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