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Walt Whitman : Cinema e poesia “L’attimo fuggente”

Roma 31 luglio 2013

Walt Whitman poeta

Nel 1989 il regista australiano Peter Weir girò il film  Dead Poets Society, titolato in italiano L’attimo fuggente, sulla figura di un professore innamorato della poesia e in particolare di Walt Whitman.
Nelle sequenze che proponevano le appassionate lezioni di poesia dell’insegnante ai suoi studenti, erano citati alcuni vibranti  versi del poeta americano. Il più famoso e fortunato tra essi, anche per il valore  simbolico assunto nella vicenda del film, è senza dubbio:

O Capitano! Mio Capitano! Il tremendo viaggio è compiuto,
La nostra nave ha rotto tutte le tempeste: abbiamo conseguito il premio desiderato.

Il porto è prossimo; odo le campane, il popolo tutto esulta.
Mentre gli occhi seguono la salda carena,
La nave severa ed ardita.

Ma o cuore, cuore, cuore,
O stillanti gocce rosse
Dove sul ponte giace il mio Capitano.
Caduto freddo e morto.

O Capitano, mio Capitano, levati e ascolta le campane.
Levati, per te la bandiera sventola, squilla per te la tromba;
Per te mazzi e corone e nastri; per te le sponde si affollano;
Te acclamano le folle ondeggianti, volgendo i cupidi volti.

Qui Capitano, caro padre,
Questo mio braccio sotto la tua testa;
È un sogno che qui sopra il ponte
Tu giaccia freddo e morto.

Il mio Capitano tace: le sue labbra sono pallide e serrate;
Il mio padre non sente il mio braccio,
Non ha polso, né volontà;
La nave è ancorata sicura e ferma ed il ciclo del viaggio è compiuto.

Dal tremendo viaggio la nave vincitrice arriva col compito esaurito,
Esultino le sponde e suonino le campane!
Ma io con passo dolorante
Passeggio sul ponte, ove giace il mio Capitano caduto freddo e morto.

Traduzione di Antonio Agresti 1913

Poeta dell’America e del sogno americano, Walt Whitman nacque a Long Island, New York, nel 1819.

Lasciò gli studi appena undicenne e, spinto dalla voglia di libertà  e sperimentazione che tanto influenzò la sua lirica, cambiò spesso mestiere: fu tipografo, insegnante, giornalista e carpentiere.

Nel 1841  diventò direttore del “Daily Eagle” di Brooklyn e iniziò a pubblicare i primi versi, ma, divergenze politiche in seno alla redazione del giornale lo spinsero ad abbandonare quel lavoro, per intraprendere l’attività di carpentiere svolta dal padre.

Ma la passione per la letteratura  rimase in lui vive a tal punto che nel 1855 riuscì a pubblicare a sue spese parte  di quei taccuini di note che da anni andava scrivendo.

Nacque così la prima edizione di Foglie d’erba, un libro di poesie in 12 canti, con un linguaggio ardito, contenuti nuovi rispetto alla tradizione, metafore sessuali, moduli espressivi rivoluzionari ne fecero un libro difficile  e poco comprensibile per gran parte della società americana del tempo, ma che Whitman non cessò  di arricchire di anno  in anno con nuovi componimenti.

Solo negli anni seguenti la poesia di Whitman fu veramente capita ed apprezzata “una poesia che aiuta a manifestarsi nel suo splendore  e nella sua sofferenza  redentrice, una poesia piena(…), capace di cogliere i ritmi delle stelle, i sussulti della carne, i mormorii dell’erba, il Potente spettacolo dell’universo…” 

Nel 1872 prese parte alla guerra di Secessione americana,dedicandosi come infermieri all’assistenza dei feriti.

In Giorni rappresentativi raccolse i ricordi di tale esperienza.

Considerato il maggiore poeta dell’Ottocento americano, Wolt Whitman fu l’appassionato cantore degli ideali di libertà  e democrazia  di un paese in cui era vivo lo spirito  pionieristico  e il mito della frontiera.

Svolse impieghi governativi fino al 1865, quando fu  costretto a ritirarsi per una paralisi.

Morì a Camden, nello Stato del New Jersey, nel 1892.

Not words of routine this song of mine

Walt Whitman

A domani

LL