Roma 26 luglio 2013
Mi soffermai intorno a esse sotto quel cielo benigno,
guardai le falene svolazzare tra l’erica e i convolvoli, rimasi
ad ascoltare il dolce vento che soffiava tra le erbe , e mi
chiesi se mai si potesse pensare a tormentosi sonni per
quelli che dormivano in quella quieta terra.
versi finali di “Cime tempestose“
Il nome di Emily Bronte, nata a Thornton nel 1818, è strettamente legato a quello delle due sorelle Anne ( Agnes Grey, 1847) e Charlotte (Jane Eyre, 1847).
Le tre scrittrici condivisero la vita isolata nelle selvagge brughiere dello Yorkshire, la passione per i poeti romantici, la composizione poetica, la creazione di un mondo immaginario, da loro chiamato Gondal, nel quale furono ambientate molte delle loro liriche e storie.
Emily pubblicò i suoi versi, pervasi da un profondo senso della natura, assieme alle sorelle con pseudonimi maschili: Poesie di Currer, Ellis e Acton Bell.
Il suo capolavoro è il romanzo Cime tempestose, opera ricca di passionalità e suggestioni simboliche inquietanti.
Morì di tisi come quasi tutta la sua famiglia, ad Haworth nel 1848.
Il sole è tramontato e le onde dell’erba
oscillano tetre al vento della sera
l’uccello è volato via dalla vecchia roccia grigia
e cerca il caldo rifugio di un nido.
Nel solitario orizzonte intorno a me
nulla vedo nulla sento
se non il vento lontano
che sospira sul mare d’erica.
Emily Bronte
A domani
LL
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