Roma 28 aprile 2013
Goethe è egli stesso poesia.
Studia in gioventù giurisprudenza senza esserne affatto affascinato come invece saranno per lui l’epoca rococò e il suo scrivere ovunque versi. e’ proprio durante questo periodo che da’ inizio ad una produzione letteraria che risente molto della tradizione anacreontica seppur presenta molti elementi realistici.
Dopo delusioni amorose e trasferitosi a Francoforte, rinasce in lui l’apertura all’amore, un amore puro, immerso in una religiosità naturalistica. Egli considera l’acqua come principio stesso della vita, nel suo andirivieni quotidiano, così mette l’individuo al centro di un conflitto cosmico che si placherà con la ricerca dell’essere.
Da questa estenuante ricerca da’ vita al romanzo passionale, che coinvolge immediatamente il pubblico tedesco ma anche europeo, intitolato I dolori del giovane Werther.
Impegnato politicamente arriva in Italia quando la sua poesia inizia ad avere uno stampo “classico”. Goethe ha abbandonato l’inquietudine che in precedenza sovrastava la sua anima rendendola instabile e passionale, ora invece lo scrittore analizza il suo essere contemplando la propria passionalità con un placido e sereno distacco.
Ed è proprio in Italia che lascia soprattutto le sue credenze politiche che ne opprimevano la mente ed inizia qui la produzione letteraria Il divano occidentale-orientale con il quale apre un colloquio poetico tra occidente ed oriente, in cui la sua bravura stilistica è sublime.
Nel mentre della sua vita lavorerà sempre al dramma Faust fino a poco prima di morire.
A domani.
LL